Descrizione
A maggio, quando la nostra Tenuta si colora del bianco dei fiori delle piante di Acacia, nasce il più apprezzato tra i nostri Mieli.
E’ il più delicato tra le tipologie di Miele, liquido e biondo oro, come i raggi di sole che ogni ape cattura e condensa in una goccia di Miele.
Carta del miele
Tipologia: Miele di Acacia
Specie floreali: Robinia Pseudoacacia (Gaggia)
Areale di produzione: San Polo d’Enza (RE) – confezionato in Via Bonini – 42020 San Polo d’Enza (RE)
Ingredienti: Miele di Acacia Italiano
Periodo raccolta: aprile, maggio
Modalità di conservazione: conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce diretta del sole.
Qualità organolettiche
Colore: biondo oro, luminoso e chiaro, varia dal trasparente al giallo paglierino e si presenta lievemente iridescente
Profumo: molto delicato, di miele e di cera nuova
Gusto: dolce e morbido, sorprende per il gusto pieno prevalentemente floreale, con chiare note di cera nuova e di fiori di Gaggia
Cristallizzazione: è assente
Origine botanica
La Robinia o Acacia è una pianta importata dal Nord America nel XVII secolo da Jean Robin, erborista del Re di Francia Enrico IV, da cui prese il nome. Veniva utilizzata a scopo ornamentale, e successivamente per rassodare i terreni e gli argini delle strade e delle ferrovie. Diffusa in tutta Italia, le regioni dove si produce però principalmente il suo Miele sono le regioni del Nord Italia, più Abruzzo e Campania.
Tra i diversi tipi di Miele, quello di acacia è quello più conosciuto ed apprezzato. La produzione nazionale è infatti insufficiente a soddisfare le richieste, motivo per cui ogni anno se ne importano grandi quantitativi dai Paesi dell’Est europeo, grandi produttori.
Abbinamenti in cucina
E’ il miele più delicato, ideale quindi come dolcificante al posto dello zucchero nelle bevande come tè e caffè, perché non ne altera il gusto. Perfetto alla mattina come colazione sullo yogurt abbinato alla frutta secca.
Ad ogni Miele il suo formaggio: abbinate al Miele di Acacia Gocce di Luce formaggi freschi come la robiola o il quartirolo lombardo.